martedì 5 marzo 2013

Christianity Circuit/1- Ajmer - I Cappuccini francesi nella citta' dei sufi

Ajmer, 6 marzo 2013   
   Il Rajsthan e' lo stato indiano con una delle piu' basse percentuali di cristiani in India. Pero' ad Ajmer, la citta' dei sufi, c'e' una delle piu' belle chiese del Nord dell'India dal punto di vista dell'architettura. E' la cattedrale dell'Immacolata Concezione (in inglese Our Lady of Immaculate Conception Cathedral) che sorge nel quartiere di Kaiserganj. E' in stile gotico, a tre navate, con un altare di marmo e statue che mi ricordano vagamente quelle di Goa.
   Un'iscrizione in marmo all'ingresso dice che la prima pietra e' stata posata il 14 febbraio 1896, mentre la chiesa e' stata consacrata appena due anni dopo da in certo arcivescovo Gentili (dell'arcivescovado di Agra, da cui dipendeva). E' stata costruita dai Cappuccini francesi arrivati da Parigi, che - si sa bene - con il loro motto ''ora et labora'', non hanno certo perso tempo. Uno di loro e' poi diventato il primo vescovo della diocesi nel 1913 (quest'anno e' il centenario) . E' Fortunatus Henry Caumont, che aveva anche una sorella suora, la quale ha fontato un ordine religioso francescano sempre ad Ajmer. Il vescovo e altri tre suoi successori sono sepolti nelle due navate laterali.
   Il parroco, padre Henry Moras, solo da un anno ad Ajmer, mi ha detto che la cattedrale e' la piu' grande in Rajasthan. La navata centrale poggia su 12 colonne di marmo (''come gli apostoli'' mi dice). Sotto il tetto c'e' una sorta di soppalco che serve a tenere fresco l'edificio. La pala dell'altare e' in marmo, mentre due colonnine che reggono l'altare principale hanno una fine decorazione di un vitigno con grappoli d'uva. Nell'abside c'e' una vetrata con San Francesco d'Assisi e Santa Chiara ai lati della Madonna a cui e' dedicata la chiesa.
 Ci sono poi altre pale in legno con statue di santi, in grandezza naturale, con colori pastello che mi ricorda qualcosa di Goa. Non sono riuscita a capire da dove provengono. Ma tutte le decorazioni risalgono alla fine Ottocento comprese le campane, i pannelli della via Crucis, simili a quelli che vedevo in Piemonte e anche un organo del 1855 ancora funzionante.

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